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INTERVENTI DI RECUPERO SCIAMI

     
API - CULTURA "PIAN DI MIELE"    

 

Come spiegato in tecnica apistica, le api tendono a sciamare, il che vuol dire che una regina si allontana dall'arnia con un folto numero di api per lasciare spazio ad una nuova che è già nata o sta per nascere. Questo sciame staziona di solito per due o tre giorni nelle vicinanze e poi parte in volo, fermandosi dove trova un luogo adatto ad accoglierlo: una finestra, un pertugio in un muro, una fessura nel tronco di un albero. Così è necessario recuperare queste api, sia perché possono dar fastidio, sia per salvarle e permetter loro di superare il primo inverno.

Così nel corso del 2011 e del 2012 siamo stati chiamati svariate volte per verificare la presenza di sciami di api ma non si è mai reso necessario l'intervento, oppure non è stato possibile effettuarlo in quanto le api erano troppo in alto o all'interno di fori nel muro o altri spazi inaccessibili; di seguito vi raccontiamo, con qualche parola ed immagine, i nostri primi interventi di questo tipo.

Nella foto a destra l'arrivo di uno sciame... a casa di Franco e Rosanna (giugno 2012), sul passo del Sugame, Greve in Chianti (FI); non siamo potuti intervenire causa l'altezza del tetto.

 
 
Ippodromo delle Cascine, Firenze - Ottobre 2011

 

 

Ai primi di Ottobre 2011 siamo stati chiamati presso l'ippodromo de Le Cascine dove, al centro di una siepe circolare a sua volta al centro della pista, una famiglia di api aveva creato un favo, grande e frastagliato, attaccato ai rami della siepe; si trattava, quindi, di uno sciame che, diversi mesi prima, aveva deciso di stabilirsi all'ippodromo e che ormai era diventato una "famiglia". Messe le tute e passata la macchina fotografica a due giardinieri, si è provveduto a tagliare un po' di rami e a tranquillizzare le api col fumo, cosa peraltro inutile visto che erano decisamente buone ed impegnate a bottinare qualche fioritura tardiva. Abbiamo, piano piano, trasferito i pezzi di favo nel porta-sciami ed abbiamo atteso che le api residue, che svolazzavano intorno, vi raggiungessero la regina che avevamo individuato.

Chiuso il porta-sciami e raggiunto l'apiario di Pian di Casi, abbiamo lasciato le nostre nuove amiche in pace fino al giorno dopo quando le abbiamo trasferite in un altro porta-sciami, dotato di nutritore superiore; abbiamo tagliato dai pezzi di favo le parti vuote e quelle col miele ed abbiamo tenuto quelle con covata, legandole (con il filo di rafia, che le api poi mangeranno) ad un paio di telai privi di foglio cereo.

Per onor del vero abbiamo commesso un errore, che è costato la vita a parecchie api e ci ha messi decisamente di cattivo umore: i pezzi di favo col miele, stranamente molli in questa stagione, si sono rovinati nel trasporto ed hanno soffocato molte api col miele; avremmo dovuto trasferire solo le api, scrollandole, o il favo privo di miele. Così la piccola famiglia non è sopravvissuta...

Questa esperienza, assieme ad un'altra maturata a fine Luglio 2012 a Gabbiano (Scarperia, FI), ci ha fatto decidere di NON intervenire su famiglie ormai costituite con favi naturali pieni di miele, ma solo su sciami veri e propri o su favi in periodi non di raccolta del miele. Ciò in quanto il favo, molle, si disfa mentre lo si stacca o lo si cerca di spazzolare, riducendosi in poltiglia, e facendo così perire la maggio parte delle api in un'operazione tanto inutile quanto triste.

 

 

Si tagliano i rami

 

Aiutandosi con l'affumicatore si staccano i pezzi di favo

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Un ramo, appena tagliato, con un grosso favo colmo di covata chiusa   L'interno del porta-sciami, nel quale abbiamo posto, sbagliando, i favi
 
 
Passo della Consuma (AR) - Giugno 2012

 

 

Stavolta un grosso sciame di api aveva trovato accoglienza tra la finestra e la persiana di una villetta posta proprio nel centro della Consuma, usata solo nel periodo estivo; per questo motivo nessuno se n'è accorto in tempi brevi e, quando siamo stati chiamati, ci siamo trovati davanti ad una famiglia in piena attività, forte e numerosa, che aveva costruito un ampio favo. La cosa buffa, come si vede da una foto sotto, è che dall'interno della casa sembrava un'arnia di quelle per uso didattico, col vetro attraverso il quale poter osservare la vita delle api.

 

Mentre Anna, la proprietaria di casa, scattava assieme a me le foto (e si faceva pungere due volte...), abbiamo aperto la finestra, affumicato abbondantemente le api, iniziato a staccare il favo pezzo per pezzo. In una sorta di catena di (s)montaggio... Sonia staccava le lame di cera, io le spazzolavo in modo da far cadere le api all'interno di un porta-sciami di polistirolo espanso, gettavo in un secchio il favo contenente miele e covata. Questa è indubbiamente una fase triste perché in pratica si uccidono le larve, ma è quasi necessario se si vuole evitare il pasticcio che abbiamo combinato col primo nostro recupero sciame.

 

Una volta terminata questa operazione vi erano ancora tantissime api in volo, decisamente arrabbiate, ed altrettante che erano tornate nel posto dove vi era il favo. Così, ponendolo in bilico sul davanzale, abbiamo avvicinato il più possibile il porta-sciami per permettere alle api rimaste all'interno di sentire il feromone della regina - che nel frattempo avevamo individuato - e di raggiungerla all'interno della loro nuova casa.

 

A questo punto ce ne siamo andati via e siamo tornati la sera dopo, al calar del sole, quando abbiamo trovato quasi tutte le api all'interno del porta-sciami; in un altro abbiamo spazzolato un gruppo di api che erano tornate sulla solita finestra, mentre abbiamo allontanato con una scopa le irriducibili, ormai meno di un centinaio. Portate a Pian di Casi, dopo tre giorni le abbiamo trasferite in un'arnia ed abbiamo trovato tutti i telai già quasi completamente costruiti, a conferma del fatto che abbiamo recuperato una signora famiglia di api!

 

Non essendovi stato nel favo quasi punto miele, l'intervento è stato preciso e pulito, con una dispersione/morte di pochissime api

 

 

 

Le lunett3 della finestra come predellini d'involo...

 

Dall'interno della casa sembra un'arnia didattica

Una volta aperta la finestra il favo è apparso molto grosso

 

 

   

Si staccano le bellisime costruzioni delle api

 

Si spazzolano le api dalle lame di cera al porta-sciami

 

E purtroppo si gettano via i favi con miele, covata, larve...

 

Sonia, da dietro il vetro, controlla le api entrino nel porta-sciami...

 

...anche se ne sono rimaste molte nel punto dove c'era il favo

 

Così si presentava il sito alla fine della prima parte dell'intervento

 

E così la sera dopo, con quasi tutte le api nel porta-sciami