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Fino al 2015 a Pian di Casi vi era un solo punto acqua dove attaccare la "sistola" e, la notte, solo tre luci crepuscolari affisse ad altrettante pareti del casale che rischiaravano un poco il giardino. Poi mi è venuta l'idea di rendere il tutto più comodo e carino: così, mi sono messo a realizzare quattro o cinque attacchi per innaffiare ed una bella serie di luci e faretti, a volte abbastanza scenografici, che rendono le sere estive a Pian di Casi... un poco magiche! La cosa non è stata impossibile ma, onestamente, nemmeno una passeggiata rilassante dato che, come al solito, col Piero stiamo facendo tutto a mano senza l'ausilio di nessun mezzo meccanico. Che prenderemo a noleggio quando finiremo il progetto e porteremo luce ed acqua al confine con il querceto. Per l'impianto elettrico abbiamo utilizzato corrugato di 60 per la linea centrale, quindi da 40 per le varie diramazioni e poi da 20 per arrivare ai singoli punti luce. Ogni venti metri, o tutte le volte in cui si è reso necessario fare una diramazione, abbiamo impiegato dei pozzetti di plastica 25x25, che abbiamo preventivamente forato sotto in cinque o sei punti (con una punta da trapano da 20) per evitare ristagni di acqua. Una volta messi in bolla i pozzetti li abbiamo cementati nel terreno, per avere stabilità duratura nel tempo; ponendo la parte superiore appena un centimetro sopra il livello del terreno. Alla fine abbiamo passato i cavi elettrici di tipo FG7 (adatti ad essere interrati) e fatti i collegamenti, utilizzando delle specie di scatoline di plastica piene di silicone. Come punti luce abbiamo impiegato: - 3 lampioni in ferro battuto antichi, comprati da un privato in pessime condizioni di manutenzione e, in pratica, rifatti quasi di sana pianta dal Piero genovese, che con la sua solita pazienza ed abilità li ha resi davvero molto belli; - 5 luci da incasso, infisse nei muretti intorno alla casa, acquistate da Oby; - 9 faretti a led che abbiamo messo ad illuminare la pergola ed alcuni alberi, alla base o in mezzo alle fronde; acquistati da Bricoman ad un prezzo molto ragionevole; - un faro a led, abbastanza potente, anch'esso di Bricoman, che illumina il tavolo di marmo sotto le acacie. I lampioni sono comandati da un sensore crepuscolare con timer per lo spegnimento anticipato, gli altri punti luce da interruttori posti in esterno; sono state poi distribuite alcune prese di corrente accanto ai tavoli, staccabili dalla centralina posta in casa. Per l'impianto idraulico siamo partiti dalla casa con una valvola a due vie: per poter inviare l'acqua all'impianto o direttamente a caduta dalla sorgente o spinta tramite i serbatoi interrati e l'autoclave. Quindi abbiamo interrato tubi di polietilene da 25, con curve e raccordi a "T" per i cambi di direzione e le diramazioni. Il tutto alimenta le tre fonti (il pozzetto di marmo, quello in pietra e la fontana in legno) e quattro punti di attacco per la sistola. Sia l'impianto elettrico che quello idraulico sono... work in progress... in quanto la mia intenzione è di estendermi fino al querceto ed al prato che si trova oltre i susini: sia per avere un'altra zona scenograficamente illuminabile di notte, che la possibilità di innaffiare anche questa parte del giardino senza dover srotolare decine di metri di tubo. Il tutto - onestamente - con costi per i materiali molto contenuti a fronte, però, di tante ore di lavoro che servono per fare un lavoro come si deve! In questa pagina ho postato qualche foto dei lavori e qualcun'altra del risultato finale ma i lavori sono in corso su altre parti del giardino! |
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2015. Dato che non ci avevo pensato prima, ho dovuto scavare una traccia dietro il muro a secco appena fatto, per far passare i tubi per lo scarico dell'acqua e i corrugati (foto a sx). I tubi di adduzione li avevo, invece, già fatti passare dentro al muro a secco, assieme al tubo di scarico del pozzetto in pietra (foto al centro). Da questo pozzetto sono partito a scavare nel prato nuove tracce: prima di tutto verso il tavolo di marmo, scansando le radici, che hanno costituito un grosso problema perché non le ho volute tagliare (quando possibile) ma ci sono passato sotto (foto a dx); speriamo negli anni non schiaccino i tubi. |
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2015 Sopra. A sx un'altra traccia nel prato parallela all'altra: dal tavolo di marmo siamo andati sul lato opposto e siamo tornati verso la casa, fino alla giovane acacia che ha preso il posto del castagno morto qualche anno prima, mentre dal lato opposto siamo arrivati all'ultima acacia verso i susini. Al centro il collegamento che porta la luce alla base del noce, sulla proda davanti all'ingresso del casale. A dx dalla pergola all'angolo del recinto elettrico. |
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Sopra a sx: ogni 20 metri o tutte le volte in cui ho fatto una diramazione ho messo in bolla un pozzetto; da questo partono i vari corrugati. Idem per il tubo dell'acqua per il quale ho fatto le varie diramazioni con gli appositi "T". Sopra a dx: si vedono i corrugati da 40 per la linea secondaria e quelli da 20 per il collegamento dei frutti; qui quello che va verso la quercia e poi riparte verso le acacie. Le foto sopra sono del 2015. |
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2016. Sopra si vede l'angolo del recinto elettrico, dove sono arrivato con i cavi dalla pergola. Alla fine del corrugato da 40 ho messo un pozzetto, dal quale parte un corrugato da 20 che entra dentro ad un pezzo di tubo di plastica (da scarico idrico), alto cm 50, che ho cementato. Una volta passati i cavi e fatti i collegamenti, ho posto nel tubo di plastica il palo che sorregge il lampione; palo che ho fissato con sabbia pressata ed una cupoletta di cemento. Soluzione semplice per fissare i lampioni, in modo da poter smontare il tutto senza grossi problemi in caso di necessità. |
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