La prima
settimana di Marzo 2011 è stata splendida: con un bel clima
freddo, secco, sereno ed un cielo azzurro come lo sanno essere
solo i cieli invernali in campagna. Ho preso due giorni di ferie
e sono stato, con Piero, a lavorare nel nostro bosco; riprendendo
la mia personale guerra contro i rovi che avevo iniziato nel
lontano 2001 per poi sospenderla. Lavorando di decespugliatore e
motosega, ma anche di roncola e forcone, abbiamo ripulito il
querceto ed iniziato a liberare il boschetto di ciliegi,
castagni e noccioli che rimane alla sinistra del marroneto. La
cosa, per me, funziona da palestra e antistress. Otto ore di
lavoro mi hanno in pratica distrutto... ma mi hanno lasciato, in
dono, la mente libera e le sensazioni che sa dare il lavoro
fisico nel silenzio della campagna.
La pausa pranzo è
consistita in un paio di salsicce, infilzate in un ramo di
pioppo fresco, abbrustolite alla fiamma di castagno e ginestre
secche; schiacciate dentro un panino e annaffiate da una birra
fredda. Dopo... un pisolino sull'erba secca, bruciata dalla
neve, del castagneto in un silenzio totale, interrotto dal canto
di diversi uccelli e dal brontolare lontano del torrente Uscioli.
Ho provato a
stare immobile, in silenzio, senza nemmeno respirare; per
cercare di cogliere un rumore diverso, una voce, un aereo in
lontananza. Non ci sono riuscito nel senso più assoluto e,
commentando il fatto con Piero, mi ha colpito la sua
definizione, che da' il nome a questa pagina:
"La voce del
mondo prima che l'uomo la rovinasse con le sue macchine
infernali..." |