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LE NOSTRE API

   

secondo Sonia

API - CULTURA "PIAN DI MIELE"

 

   

Allora, iniziamo col dire che, quando andiamo in giro e conosciamo persone, spesso ci sentiamo dire “siete proprio originali!" e... noi sappiamo benissimo che sotto questa frase simpatica, che sembra anche un complimento, c’è un “non detto” che sta a sottintendere: “ma son proprio grulli 'sti due”! Premessa questa che va ad introdurre le nostre api, perché… le nostre api… hanno tutte un nome!

Eh si! Ora chi legge si starà spaventando se è più o meno informato sul fatto che, all’interno di ogni arnia, ci sono dalle 30 alle 70 mila api! Ma… non preoccupatevi, grulli si, ma non così tanto! Precisiamo quindi che le “nostre api-regine” hanno un nome!

Ed ora, andrò a presentarvele, cercando anche di spiegarvi sommariamente, alcune caratteristiche apistiche interessanti!

 

 

 

Estate 2010: le arnie a Pian di Casi col melario

 

Partiamo dalle prime che abbiamo comprato e da cui sono nate poi le famiglie: dell'inizio Pina e Marisa; dovendo spiegare, per evitare fraintendimenti, che abbiamo dato il nome alle api regine, ma quando parliamo di Pina, Marisa o qualsiasi altra, ci riferiamo alla salute ed all’attività generale del relativo alveare.

Partiamo dall'apiario del Roncuccio: Pina era una regina molto produttiva, le sue api erano piuttosto tranquille e ci permettiamo di dire così perché, col tempo, tutte le volte che aprivamo l'arnia per controlli e trattamenti vari, notavamo che non erano mai aggressive. Era un alveare forte e sano che nella sua breve vita ci aveva dato tante soddisfazioni: è quello che ci ha regalato il miele per le nostre bomboniere nel 2010  e nel 2011 ha riempito ben 3 melari di miele!

Marisa... eh, che dire di lei? Che è sempre stato un alveare problematico, ma talmente problematico... che non c’è più. Al pari di Teodora...c'era

 

Api bottinatrici di ritorno all'alveare

 

A Pian di Casi, invece, c'erano: Sandra, Mafalda, Giacoma, Milù ed Elvira. Tutte bellissime, sane e produttive! A parte Mafalda che il primo anno, per un rinnovo contrattuale, era andata in sciopero e non aveva prodotto neppure un grammo di miele per noi, ma solo per lei e le sue compari! Menomale che poi ha raggiunto l’accordo ed è tornata in produzione anche per noi!

Siamo stati molto orgogliosi delle famiglie che sono nate lì, ma anche di Giacoma Milù ed Elvira che sono arrivate dopo, dateci da un vecchio apicoltore che ha lasciato l’attività e ci ha passato le sue api… e che api! Ovviamente, il nome gliel’abbiamo messo noi dopo, senza dirglielo, per paura che... non ce le vendesse più! Piccola nota dolente, era Elvira; non perché non fosse ia una brava regina, anzi, solo che era un "pochino" aggressiva e con un'evidente differenza con le altre famiglie. Magari è tata lei ad insegnare alle altre, anni dopo, come massacrarci...

Tutte queste amiche api negli anni ci hanno lasciati e, al 2017, ci siamo trovati con tre nuove famiglie: Rosita, Clarita e Pablita (mah... Sonia...!).

Questa è stata una spiegazione piuttosto “personale” delle nostre apine, per introdurvi un po’ al nostro modo di vedere e vivere le api...

 

Sonia e Piero controllano il melario: le api ceraiole stanno finendo di costruire le cellette che ospiteranno il miele